Associazione ex Alunni Liceo Classico
"PLINIO SENIORE"
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assoliceo@libero.it
Si è costituita in Castellammare di Stabia l'Associazione ex alunni del liceo classico Plinio Seniore, con sede presso il Liceo Classico medesimo. Detta Associazione è apolitica ed esclude ogni scopo di lucro.
L'ISTITUZIONE DEL LICEO CLASSICO "PLINIO SENIORE "
(di Pippo D'Angelo)
Tempo fa, riordinando la Sezione storica dell'Archivio Comunale, avevo rinvenuto la Relazione a stampa del Regio Commissario Straordinario di Castellammare, prefetto G. Muffone, che aveva retto tale Comune dal settembre 1919 all'ottobre 1920.1
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Dopo un'attenta lettura, ne avevo redatto una scheda, per mio uso, e l'avevo riposta in Archivio.
Solo di recente, dopo la costituzione dell'Associazione degli ex alunni del Liceo Classico Plinio Seniore,2 mi è ritornato in mente detta relazione, che alle pagine 37-41 descrive l'istituzione del Liceo Classico Plinio Seniore, con dovizia di particolari; e alle pagine 44-47 fornisce ampi chiarimenti sull'edilizia scolastica nel biennio 1919-20 in Castellammare di Stabia.
Ebbene, in attesa di un più ampio studio sul Liceo-Ginnasio Plinio Seniore,3 intendo offrire, anche quale ex allievo di tale istituzione, il mio modesto contributo, pubblicando due brani della indicata relazione del prefetto Muffone.
«Mi gode l'animo nello esporre all'Amministrazione civica l'opera da me compiuta nei riguardi della istruzione pubblica, fondamento ed anima del progresso e della civiltà de' popoli.
Castellammare di Stabia, che è uno de' primi capoluoghi dei circondarii d'Italia, può oramai andare orgogliosa in fatto di pubblica istruzione.
L'istruzione secondaria è al completo: R. Ginnasio; Scuola Tecnica Pareggiata e Liceo Pareggiato.
L'istituzione del Liceo fu opera del cav. Brandi,4 sorretta dal Deputato del collegio,5 dal Provveditore agli studi comm. Cotronei e da me perseguita vivamente, convinto, come fui subito, della grande utilità ed importanza della novella scuola classica rispetto alla città.
Da molti anni si sentiva infatti in Castellammare il bisogno della scuola liceale e vari tentativi furono fatti per il passato.6
Tale bisogno divenne una necessità, quando le comunicazioni con Napoli si vennero facendo sempre più difficili. Giovanetti di 15 o 16 anni, conseguita la licenza ginnasiale, se volevano proseguire gli studi, dovevano recarsi a Napoli col primo treno e ritornare con quello che arriva a Castellammare alle ore 19. Per tre o quattro ore di scuola erano costretti a passare il resto del tempo ad oziare per le vie di Napoli, oppure alla stazione ferroviaria, con quanto vantaggio degli studi e della moralità ognuno può facilmente immaginare! D'altronde, se è vero che la società avrà pur sempre bisogno di medici, di avvocati, di professori, di magistrati non può non riconoscersi il merito di aver dato ad una popolazione di 50 mila abitanti, con un circondario che ne abbraccia oltre 150 mila, il mezzo come pervenire ad una di tali professioni attraverso quell'istruzione classica la quale, è, e sarà sempre quella che si rivela la più adatta e la più proficua per una solida cultura.
Appena qui giunto ho tenuto a cuore e a grande onore sollecitare vigorosamente le pratiche per il pareggiamento ed ho avuto la fortuna di ottenere dopo appena un anno di esercizio che il Liceo venisse pareggiato, esempio questo più unico che raro, quando si pensa come altre scuole per ottenere il pareggiamento dovettero stentare decine di anni, Tutti i RR. Ispettori, sia quelli che vennero per il pareggiamento, sia quelli mandati per gli esami di licenza, ebbero sempre parole di lodi per il corpo insegnante, come per la disciplina ed il profitto degli alunni.
Il Liceo è ora al terzo anno di vita7 ed ha avuto uno sviluppo che dimostra a lume di evidenza quanto in questa città ne fosse sentito il bisogno.
Appena istituito, nell'ottobre del 1918, ebbe 34 alunni; l'anno seguente ne contò 60 e nell'anno corrente le iscrizioni già toccano i 70 alunni.
Negli esami dell'anno scolastico 1918-1919, fatti sotto la sorveglianza dei Professori universitari Ascione e Lo Parco furono promossi tutti e quattro i candidati alla licenza liceale e de' 30 candidati agli esami di ammissione e promozione ne furono promossi 28.
Negli esami dell'anno scolastico 1919-1920, fatti sotto la vigilanza dei RR. Ispettori Carlini, Percopo e Olivieri, tutti gli undici candidati alla licenza furono promossi; e dei 47 candidati agli esami di ammissione e promozione ne risultarono approvati 44.
L'affluenza degli alunni, sempre in aumento, ed il profitto della scolaresca sono arra sicura dello ulteriore sviluppo del nuovo istituto che accresce stima e lustro alla città.
Coronerà quest'opera dell'Amministrazione straordinaria l'azione -ne sono certo- dell'Amministrazione ordinaria diretta ad ottenere -per coordinare la scuola liceale al R. Ginnasio- la regificazione del Liceo,8 azione nella quale avrà favorevolissimi il R. Provveditore agli studi comm. Cotronei e l'ispettore centrale della pubblica istruzione prof. Laterza.
La regificazione del Liceo, ora pareggiato, data la esistenza del Ginnasio Regio, è una necessità che si impone in modo assoluto e che è stata la causa determinante dei concorsi per la nomina dei professori banditi, anziché solo per titoli, per titoli ed esami.
Le commissioni giudicatrici furono scelte fra gl'insegnanti più colti e distinti del-l'Università e delle Scuole medie di Napoli: cioè per l'italiano, il prof. Alfredo Giannini del R. Liceo Vittorio Emanuele II e docente di lingua spagnuola della R. Università di Napoli, e Francesco Moroneini del Liceo Genovesi; per il latino e greco, il prof. Senatore Enrico Cocchia, ordinario di lettere latine nell'Università e il Prof. Nicola Terzaghi, pareggiato di letteratura e paleografia greca nella R. Università di Napoli; per la storia, il prof. Michelangelo Schipa, ordinario di storia moderna ne115 R. Università e del Comm. prof. Giuseppe Teti dell'Istituto tecnico di Napoli; per la filosofia il Prof. Domenico Bosurgi ed il Prof. Antonio Renda, liberi docenti di filosofia nell'Università; per la matematica e fisica, il Prof. Roberto Mariolongo, della R. Università ed il Prof. Giuseppe Di Ciommo del R. Liceo Umberto I; per le scienze naturali, il Prof. Aurelio De Gasperis, del R. Istituto tecnico ed il Prof. Giuseppe Fatta, Direttore della Scuola normale di Pomigliano D'Arco.
Queste Commissioni, presiedute da me, si radunarono più volte nella Casa comunale sia per l'esame dei titoli e delle pubblicazioni, sia per gli esami scritti e orali dei candidati. Dovendosi provvedere ad insegnanti di una scuola media di secondo grado si procedette non solo con ogni scrupolosità e regolarità, ma anche con criteri di giusta severità.
Risultarono vincitori il Prof. Guido Rispoli per l'italiano, il prof. Francesco Di Capua per il latino e greco, il prof. Nino Cortese per la storia, il prof. Augusto Guzzo per la filosofia, il prof. Alessandro Biondi per la matematica e la fisica, il prof. Giuseppe Zirpolo per le scienze naturali, i quali si rivelarono non solo forniti di ottime qualità didattiche, ma anche per le loro pubblicazioni, studiosi di alto valore.
Nei concorsi si distinse soprattutto il vostro valorosissimo concittadino Prof. Francesco Di Capua cui ho conferito l'incarico di Preside.9
Al Liceo ho dato il nome,10 eletto per lungo giro di secoli, di Plinio Seniore che, immolandosi per salvare le vittime della eruzione Vesuviana nel 79 dopo Cristo, sacrava -a Stabia- la sua vita nel fervore dello scienziato e nello slancio della pietà»11
Di poi si passa a parlare della Scuola Tecnica e di quella Elementare. Infine vi è la descrizione della situazione edilizia.
«Tutti gli sforzi del Comune non approderanno però a gran che in materia di pubblica istruzione se le scuole sia elementari che secondarie non avranno le loro sedi in conformità delle moderne esigenze igieniche, tecniche e pedagogiche.
Vedere le scuole nel locale della Pace, sconveniente, antigienico ed inadatto, per l'angustie delle aule e per mancanza assoluta di tutti gli accessori necessari in ogni edificio scolastico, è cosa che rattrista l'animo dello spettatore ed indigna giustamente i genitori degli alunni.
Il capitano della croce rossa dott. Gandola Quadrio ispezionando le scuole della Pace ordinò che ne fossero chiuse immediatamente cinque, dicendo che avrebbe subito scritto al Ministero affermando essere preferibile sciogliere gli alunni dall'obbligo scolastico anziché attentare alla loro salute col tenerli in quelle cinque umide, oscure aule in cui l'aria nemmeno aveva modo di circolare! Presso a poco in simili condizioni, sono i locali del R. Ginnasio e della Scuola tecnica pareggiata ove, come ha osservato l'ispezione venuta per la regificazione, mancano i locali dei gabinetti scientifici, la palestra coperta e tutti gli altri imprescindibili accessori.
A ciò si aggiunge l'inconveniente gravissimo e dannoso, specie finanziariamente, della sede del Liceo lontana da quella del R. Ginnasio.
Di fronte a questo stato di cose la necessità della costruzione di un edificio per le scuole elementari nel centro della città e di un edificio per le scuole secondarie si impone in modo da non ammettere dubbio alcuno e discussione di sorta.
La soluzione del problema fu saviamente avvisata dal mio predecessore mediante la trasformazione dell'edificio del Seminario a scuole elementari e la costruzione di un nuovo grande edificio per i tre istituti secondari.
A tal fine il cav. Brandi aveva predisposto gli atti per l'acquisto di tutta la parte anteriore dell'Edifizio del Seminario Diocesano, col relativo progetto di trasformazione in Scuole primarie, e la costruzione del grandioso Edifizio per Scuole Medie su tipi all'uopo redatti dal Ministero della Pubblica Istruzione...
... E' con orgoglio che vi dico che, fra un paio di anni, con la costruzione del grandioso Edifizio per le scuole Medie: Liceo, Ginnasio e Scuola Tecnica, che sorgerà nel Rione più bello e più salubre della Città, sapientemente progettato con i criteri tecnici, didattici ed igienici più moderni, suggeriti dalla scienza e dalla legge, avrete, o Signori, soddisfatto assai bene alla più urgente esigenza del Comune, al quale oramai incombe l'obbligo di provvedere ad un assetto definitivo e decoroso della Scuola secondaria e degno dell'importanza cui essa è assurta.
Con l'Edifizio del Seminario trasformato per Scuole Primarie, nel centro della Città, e con quello già costruito, la vostra Città possiederà un patrimonio di edilizia scolastica di prim'ordine che, anche cospicue città, le invidieranno.
E tutto ciò, Sigg. Consiglieri, senza che nessun sacrifizio venga richiesto al Bilancio finanziario del Comune di fronte all'altissimo scopo, dati i grandi vantaggi che la legge concede per la costruzione di tali Edifizi, pei quali fornisce i fondi necessari senza interesse, e da rimborsarsi in 50 anni, per quanto sarebbe perfettamente consentito, anzi doveroso prescindere da qualsiasi considerazione economica, ora che i paesi più civili del Mondo gareggiano nello splendore e nel lusso dei loro stabilimenti scolastici, e tanto da far dire ad uno dei nostri più insigni igienisti: Io vorrei che il tempio del sapere e della Civiltà, epperò della vera virtù, la Scuola, fosse il più ricco ed il più splendido monumento di ciascun paese».12
Avviandomi alla conclusione, ritengo di far cosa utile elencando i Presidi del Liceo Classico Plinio Seniore, dall'istituzione ai nostri giorni.
Il primo fu il prof. Achille Pais, di origine friulana, nel 1918, autore di pregevoli pubblicazioni di carattere archeologico.
Ritornato l'anno seguente in Friuli, la presidenza fu affidata al prof. Raffaele Beneduce. L'8 dicembre del 1919 l'incarico fu conferito al prof. Francesco Di Capua che, prima da preside incaricato e dal 4 maggio 1929 effettivo, ritenne tale incarico sino al 16 novembre 1948, data in cui venne nominato, in seguito a concorso, ordinario della cattedra di Letteratura cristiana antica nell'Università di Bari.
Per l'anno 1948-49 il Liceo fu retto dal prof. Francesco Saverio Mascia, e dal 1949-50 dal prof. Angelo Gonnella.
Successe a quest'ultimo, dall'anno scolastico 1956-57, sino al 1958-59 il prof. Federico Sallustro. Dal 1959-60 al 1971-72 la prof.ssa Laura Mitaritonna, cui seguì per il 1972-73 il prof. Francesco Schiavone.
Dal 1973-74 è stato preside il prof. Antonio Carosella fino al 1989-90; dal 1990-91 al 1996-97 la prof.ssa Albina Paternò e dal 1997-1998 il prof. Giuseppe Criscuolo fino al 2003.
1 Municipio di Castellammare di Stabia, Archivio Storico Comunale, Fondo Stampati, G. MUFFONE,
Relazione del R. Commissario Prefetto G. Muffone al Consiglio Comunale, ivi, Tip. De Martino, 1920. Marzo - Maggio 1981, pp. 105 e ss.
2 Questo articolo è la libera rielaborazione di una mia precedente nota pubblicata nel "Bollettino Diocesano" n. 2 del marzo-aprile 1982, pp. 108-111.
3 Il sottoscritto attende da qualche anno a tale compito.
4 Regio Commissario al Comune di Castellammare nel biennio 1917-18.
5 Onorevole Rispoli.
6 Fin dall'anno 1893. Archivio Storico Comunale, Registro delibere di Consiglio, anno 1893.
7 La relazione fu letta nel mese di ottobre del 1920.
8 Il Liceo divenne statale ed unito al Ginnasio, con Decreto Ministeriale datato 17 marzo 1936. Cfr. G. D'ANGELO, La vita, in Francesco Di Capua nel centenario della nascita, Napoli 1980, pag. 57.
9 L'8 dicembre 1919. Cfr. G. D'Angelo, op. cit. pag. 56.
10 Il 20 ottobre 1920. Delibera commissariale.
11 G. MUFFONE, Relazione cit. pp. 37 - 41.
12 G. MUFFONE, Relazione cit. pp. 44-47.