Il Cantiere Navale
Fondato da re Ferdinando IV di Borbone il 20 giugno del 1783, è stato fin dall'antichità luogo di costruzione di numerose, famose navi.
Nel 1786, a lavori non ancora ultimati, fu varata la Corvetta "Stabia", pietra miliare della futura Marina Borbonica.
Nel 1796 fu inaugurata la prima Corderia Militare, esistente tutt'oggi.
Dal 1806 al 1815, l'attività del Cantiere s'interruppe a causa dell'invasione francese, ma poi ci fu una netta ripresa che vide la costruzione dei primi piroscafi a vapore (il Delfino e l'Argonauta), la prima unità borbonica con propulsione ad elica (il Monarca), una delle prime navi italiane con apparato a motore (l'Ettore Fieramosca).
Nonostante l'unificazione del paese, che causò notevoli difficoltà dovute anche alla impreparazione e alle idee contrastanti dei vari ministri della Marina, il Cantiere continuò la sua attività, costruendo navi tecnologicamente più avanzate. Ricordiamo la prima nave completamente in ferro (l'Audace), la più grande nave da guerra del mondo (Duilio), la corazzata Italia, Ruggiero di Lauria e Dante Alighieri, gli scouts (Tripoli e Saetta), gli incrociatori (San Giorgio e San Marco), la Re Umberto, la Vettor Pisani.
A causa del primo conflitto mondiale, il Cantiere subì una nuova interruzione alla quale, però seguì nel 1928, il varo della nave scuola Cristoforo Colombo e, nel 1931, la famosissima nave scuola Amerigo Vespucci.