Chiesa della Madonna della Sanità



La chiesa dedicata alla Madonna Incoronata della Sanità, è ubicata all’inizio della strada omonima, venendo da Privati. La chiesetta, poiché tale era l’origine, pare fosse già esistente agli inizi del XIV secolo. Portava però il titolo di “San Tommaso Apostolo e Santa Maria Maddalena”. Così come, d’altronde, la strada si chiamava “Sant’Andrea dei Ricottari”.

Agli inizi del ‘700 la chiesetta era ormai diruta e quasi completamente fagocitata dalla spontanea vegetazione che aveva invaso i luoghi. Su quel che rimaneva di un muro interno, però, era ancora possibile ammirare l’effigie dipinta “a fresco” di una Madonna con Bambino. Ora, accade che un giorno del mese di aprile del 1717, un’anziana donna, Maddalena Di Capua, abitante alle Botteghelle, si prendesse cura di quella santa icona e, benché povera, pagasse, quanto poteva, un operaio che la puliva dalle erbacce. Di lì a poco, però, la devota donna si ammalò gravemente. I medici disperavano di salvarla. Una notte la Madonna le comparve in sogno, predicendole che presto si sarebbe alzata dal letto e sarebbe andata di nuovo a trovarla. Dopo alcuni giorni, la signora Maddalena si sentì meglio al punto da recarsi di notte con le sue gambe a ringraziare la Madonna sul muro. La notizia del prodigio non tardò a diffondersi. Il che diede l’avvio ad un entusiasmante pellegrinaggio anche da città limitrofe. Non solo gli infermi venivano portati innanzi a quella che fu dubito appellata “Madonna della sanità”, ma anche gli indemoniati. Il vescovo dell’epoca, Biagio De Dura, considerando l’evento di rilevante importanza, diede inizio ad una colletta tra i fedeli per poterne avviare la riedificazione. Il che avvenne in tempo record: circa due mesi. Anzi, a novembre, il signor Di Roberto donò parte del suo giardino alla chiesa con la quale confinava, cosicché, volendo, la si poteva ampliare. Ma, dovevano passare quasi due secoli affinché la chiesa venisse ingrandita. I lavori furono eseguiti tra il 1906 e il 1908. Nel 1914 finalmente la Chiesa della Sanità ottenne un illustre privilegio: l’aggregazione alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma.

Scheda a cura di Angelo Acampora

S.M. della Sanità