Chiesa del Gesł


Il Collegio dei padri della Compagnia di Gesu', dedicato a "Santa Maria del Soccorso", fu fondato per merito del Comune, dal Vescovo e da Piergiovanni da Nocera, un privato che impose lo stesso nome alla chiesa.
Il 9 Aprile 1608, infatti la citta' invito' i Padri Gesuiti a fondare una chiesa ed un convento a Castellammare affinche' essi, con le loro prediche, insegnarono un po' di buon senso e di umanita' ai giovani del posto.
Il 22 Agosto 1609, la citta' istitui' una rendita annua di 300 ducati da devolvere ai Padri Gesuiti.
Molti furono i finanziamenti per la costruzione del collegio e della chiesa.
I Domenicani, i Francescani, i Cappuccini, i Carmelitani e i Miriani, si opposero ai Gesuiti giunti in citta' temendo una riduzione delle loro rendite, tanto da chiedere al Vescovo di emanare una bolla che impedisse una nascita di quel nuovo collegio.
Ma la citta' non si arrese e il 3 settembre 1609 chiese aiuto al feudatario di Castellammare, Ranuccio Farnese.
Chiesa del Gesł
La chiesa del Gesł


La chiesa fu realizzata seguendo il progetto del gesuita Pietro Provedi, architetto della provincia napoletana. Dopo la sua morte, le strutture della chiesa e del convento furono modificate ad opera del frate Agatio Stoia.
In seguito furono apportate modifiche agli interni della chiesa . Per fortuna pero', ancora oggi, sono visibili le prime forme secentesche.
In particolare, fu sostituito l'organo del 600, perche'troppo piccolo. La chiesa inoltre fu adornata con l'altare maggiore la balaustra e le due cappelle vicino al presbiterio di marmi pregiati di vario colore con bassorilievi nel mezzo rappresentanti la SS.ma Annunziata e San Gabriele.
San Catello
Tela di San Catello
(Secolo XVII)

In seguto fu costruita l'attuale sacrestia, furono restaurate le due cappelle vicino all'ingresso, rifatto il frontespizio della chiesa e costruito il coro in legno di noce.
Bisogna precisare che tra il 1839 e il 1841 il Comune dispose che alle porte della chiesa, fossero affissi un Emblema della Citta'ed un Clero ad opera dell' architetto e pittore stabiese Giuseppe Filose.
La chiesa e' ad un'unica navata con quattro cappelle poste due a sinistra e due a destra.
Le cappelle, poste sul lato destro, raffigurano S. Francesco Saverio e la Vergine del Carmelo, quelle poste sul lato sinistro sono invece dedicate all'Addolorata e alla Vergine Annunziata.
La chiesa inoltre custodisce sei tondi a fresco del Mozzillo con figure di coppie di angeli che portano un simbolo della Vergine.
Sulla porta d'ingresso invece si trova una tela di De Matteis che riproduce la scena in cui S.Ignazio e S.Francesco Saverio ricevono il breve della missione del Pontefice, sull' altare maggiore e' posto un dipinto della Beata Vergine del Rifugio; la volta, rifatta dal pittore napoletano Vincenzo Galloppi, presenta affreschi dell'Andreoli.
Inoltre allo stesso Viraldi fu dato l'incarico di restaurare i tondi del Mozzillo.
In Sacrestia oggi si puo'ammirare una pregevole tela del sec. XVII raffigurante S, Catello,patrono della citta'che fu rubata nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1976 e poi ritrovata in un antiquario veneziano nel 1993.
Nell' ultima cappella entrando a sinistra e' sito il sepolcro marmoreo, del sec. XVIII, di Gabriele Longobardi.
Di proprieta'della Chiesa e'anche una ricchissima biblioteca annessa che custodisce documenti storici riguardanti la citta'.